sabato 13 marzo 2010

Domenica Del Corriere - 5 Febbraio 1961

Domenica Del Corriere - Il Festival della Canzone a Sanremo. Intono a Mina, numero uno della manifestazione, Walter Molino presenta alcuni "cantautori". Sono (da sinistra a destra): Gino Paoli, Giorgio Gaber (con chitarra), Tony Renis, Gianni Meccia, Umberto Bindi (con pullover blu) e Adriano Celentano.

Ecco come funzionava Sanremo allora: un mini televoto con sette giorni di attesa per i risultati! Per le prime due serate vennero presentate 12 canzoni. Al termine di ogni serata i giurati (in tutto 524 persone, divise tra 224 presi dal pubblico, 300 telespettatori dislocati in 20 città diverse) votarono le sei canzoni che sarebbero poi andate in finale durante la terza serata.

Per la prima volta il Ministero delle Finanze autorizzò il “Voto-Festival”: giocando la schedina dell’Enalotto si poteva indicare la canzone preferita tra le 12 finaliste e partecipare all’estrazione di 20 milioni in gettoni d’oro. Per conoscere la canzone vincitrice si aspettò il completamento dello spoglio di tre milioni di cartoline: ben 7 giorni!!

Ecco le prime 3 canzoni classificate:
"Al di là" cantata da: Luciano Tavoli & Betty Curtis – Autori; Donida - Mogol
"24.000 baci" interpreti: Adriano Celentano & Little Tony – Autori; Celentano – Fulci - Vivarelli
"Il mare nel cassetto" cantata da: Milva & Gino Latilla – Autori; Rolla- Lavalle

Adriano Celentano fece allora scandalo con il suo brano, perché quando si esibì mostro il sedere al pubblico! Mina, data per vincente da tutti, arrivò solamente quarta con Io amo tu ami e quinta con Le mille bolle blu canzone troppo moderna alla quale si aggiunse il gesto con la mano sulla bocca che a molti sembra uno sberleffo. Mina venne criticata, addirittura molti le contrapposero quella che poi diventerà la sua rivale, e cioè Milva. Per Mina il festival fu un brutto colpo, affermò di non voler partecipare a gare canore, Festival compresi.

Tragedia sul ghiaccio. Appena usciti da scuola, cinque bimbi raggiunsero il laghetto di Versac, nella Vojvodina (Jugoslavia) e cominciarono a pattinare sulla superficie ghiacciata. A un certo punto questa improvvisamente cedette e i bambini precipitarono nelle acque gelide. Il papà di uno di essi, Matjia Barbur, prontamente accorso alle grida dei pericolanti, poté salvare il figlio e due dei suoi piccoli compagni. Poi, paralizzato dal freddo, non poté continuare. Gli altri due bimbi perirono così annegati.


1 commento:

  1. Very interesting...thank you!
    www.adrianocelentanofans.blogspot.com

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